L’Italia festeggia le unioni civili
In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia diamo spazio a una delle grandi novità del mese di maggio, la nuova legge che regolamenta le unioni civili. Vediamo insieme i punti principali.
È stato uno degli argomenti di cui si è parlato di più negli ultimi tempi: la legge Cirinnà, che disciplina le unioni civili tra coppie omosessuali ed eterosessuali, considerata da molti una conquista ed un avanzamento in questione di diritti umani nel nostro paese.
Il testo è diviso principalmente in due parti, la prima introduce l’unione civile di coppie dello stesso sesso come formazione sociale nella legislazione italiana, mentre la seconda parte regolamenta a livello nazionale la convivenza di fatto (coppie di fatto), per eterosessuali e omosessuali.
Riassumiamo qui alcuni dei punti fondamentali :
- “Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, di seguito denominate «parti dell'unione civile», possono contrarre tra loro un'unione civile per organizzare la loro vita in comune”, questa unione sarà riconosciuta in seguito alla dichiarazione delle due persone interessate davanti all’ufficiale di stato civile, in presenza di due testimoni maggiorenni.
- Il regime patrimoniale, come nel matrimonio, può essere scelto liberamente dalla coppia, si può dunque optare ben comunione o divisione dei beni. Il Codice civile sarà applicato in questioni come alimenti e successione, così come avviene per le coppie eterosessuali.
- "Al solo fine di assicurare l'effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall'unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole "coniuge", "coniugi" o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi [...] si applicano anche ad ognuna delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso".
- Dall’unione civile derivano alcuni diritti e doveri per la coppia tra cui: gli stessi diritti dei coniugi in caso di detenzione di uno dei due, lo stesso vale nel caso in cui uno dei due sia malato o ricoverato. Questo vuol dire che la persona non affetta da malattia potrà avere diritto di visita ed essere rappresentate del malato in caso in cui risultasse incapace d’intendere e volere.
- In caso di morte ciascun convivente può disegnare l’altro come suo rappresentante per decisioni come la donazione degli organi, i funerali e il trattamento del corpo.
Questi sono solo alcuni dei punti del disegno di legge, approvato con alcune modifiche, che potrete leggere in versione integrale qui.