Matrimonio misti: la guida completa per fare chiarezza
Che cosa sono i matrimoni misti e come si svolgono? Cosa pensano la Chiesa cattolica e il Corano a riguardo? Ve lo spieghiamo in questa guida.
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I tempi cambiano, siamo in un mondo sempre più globalizzato e l’Italia non fa eccezione. Oggi la percentuale di matrimoni misti è cresciuta notevolmente, la media dei matrimoni tra il 2018 e il 2020 si è aggirata intorno ai 195.000, per raggiungere, nel 2023, il numero di 29.732 1con almeno uno sposo straniero (il 16,1% del totale dei matrimoni), cifra stabile rispetto al 2022.
Amare è l’antidoto ad ogni tipo di razzismo, la lente che ci permette di vedere gli altri con gli occhi puri e lo sguardo giusto, di andare oltre le differenze e scoprire che è proprio il nostro essere diversi la ricchezza che ci permetterà di amarci per sempre.
Ma cosa significa esattamente matrimonio rito misto? Chi può sposare chi e secondo quali regole? Ve lo spieghiamo nel nostro articolo.
Indice:
- Cosa sono i matrimoni misti?
- Matrimoni misti come funzionano
- Matrimonio con rito misto: ci si può sposare in Chiesa?
- Cosa dice il Corano sui matrimoni misti
- Matrimoni musulmani con cristiani
- Matrimoni misti in Italia
- Matrimoni misti, e se nascono problemi?
Cosa sono i matrimoni misti?
Un matrimonio si ritiene misto quando viene celebrato tra due persone di origini, culture e culti differenti oppure nel caso in cui un cattolico scelga di coniugarsi con un ateo o un agnostico. Un matrimonio misto cattolico ateo è dunque da considerarsi anch'esso di questo tipo. Le unioni coniugali miste riflettono sempre più la crescente globalizzazione e l'interconnessione tra le persone di differenti background, rappresentando, in alcuni casi, una sfida, ma soprattutto un'opportunità, poiché portano con sé una ricchezza di esperienze, tradizioni e valori.
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Matrimoni misti come funzionano
Un fenomeno in crescita da almeno una decina d’anni, il matrimonio misto è un rito che prevede l’unione di due individui che professano religione diversa; parlando dell’Italia di solito significa tra un individuo di fede cattolica e un altro di religione distinta. La psicologia insegna che in genere una coppia nasce per due ragioni: per la curiosità della differenza o per l’affinità con l’uguaglianza. Ecco qui che una cultura diversa, una religione diversa, una modalità di vita diversa ci possono attrarre ancora di più. È un gioco molto difficile, che presuppone poi nel lungo termine un compromesso importante. È qui che l’integralismo dovrebbe giocare la sua parte a favore e non contro. Ci sono molte differenze e regole da seguire a seconda delle religioni che si incontrano, vediamo insieme cosa dice ad esempio la Chiesa cattolica.
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Matrimonio con rito misto: ci si può sposare in Chiesa?
E a proposito di matrimoni misti, qual è il punto di vista della chiesa cattolica al riguardo? È sufficiente che ci sia l’amore o ci vogliono altri requisiti e parametri da rispettare per provare che il matrimonio misto sia ben fondato? Il diritto canonico, riguardo i matrimoni misti sanciva un doppio impedimento: di mista religione e di disparità di culto. Il primo vietava le nozze dei cattolici con acattolici battezzati, ma salvava però la validità del matrimonio; il secondo rendeva nullo il matrimonio contratto da un cattolico con una persona non battezzata. Non si può negare che l’evoluzione e le condizioni del nostro tempo abbiano rapidamente determinato radicali trasformazioni nella vita sociale e familiare, rendendo più difficile l’osservanza della disciplina canonica relativa al matrimonio misto. Fu Papa Paolo VI che nel 1970 rese infatti possibile le celebrazioni dei matrimoni misti, dando il via ad una libertà calorosamente accolta dagli italiani e facendo impennare il numero dei riti misti praticati nel nostro Paese.
Vediamo allora quali regole impone oggi la Chiesa cattolica 2per unire in matrimonio una coppia mista.
Iniziamo dalla parte di religione cattolica (sposo o sposa), la quale deve:
- aver compiuto l’iniziazione cristiana ovvero il battesimo, comunione e cresima (se non ha ricevuto la cresima deve prepararsi a riceverla);
- dichiararsi pronta ad allontanare i pericoli di abbandonare la fede e promettere sinceramente di fare quanto è in suo potere perché tutti i figli siano battezzati ed educati nella Chiesa cattolica. Queste promesse devono essere tempestivamente comunicate all’altra parte in modo che questa sia realmente consapevole della promessa e dell’obbligo della parte cattolica.
- insieme alla parte non cattolica, essere istruita sui fini e le proprietà essenziali del matrimonio, ovvero unicità della coppia nell’amore reciproco, stabilità, indissolubilità del legame matrimoniale, apertura all’accoglienza di figli;
- educare i figli alla fede cattolica.
La parte atea o di religione non cattolica (sposo o sposa) non deve convertirsi al cristianesimo ma deve condividere i punti essenziali del matrimonio, ovvero:
- impegnarsi davanti al parroco a non mettere ostacoli alla pratica religiosa della parte cattolica e all’educazione cattolica dei figli;
- dichiarare davanti al parroco di condividere in coscienza i valori naturali del matrimonio e cioè che il matrimonio che si celebra è unico, esclusivo, perpetuo, indissolubile, fecondo nel senso di aperto alla vita.
Se sono soddisfatte queste condizioni il Vescovo della diocesi in cui il matrimonio viene celebrato concede alla parte cattolica la dispensa di sottostare al Codice e dunque di celebrare il matrimonio con rito cattolico. Tale licenza va richiesta al parroco della Chiesa in cui il matrimonio viene celebrato.

In Italia, per contrarre un matrimonio misto religioso, è richiesta, come abbiamo visto, la licenza del Vescovo della parte cattolica. La celebrazione del matrimonio misto o interreligioso avviene con liturgia della parola, una celebrazione “ecumenica” che prevede la presenza dei due ministri di culto. Per la validità, il ministro cattolico accoglie il consenso degli sposi.
Per la celebrazione in Chiesa ci sono alcune regole da seguire, ovvero:
- il rito deve essere celebrato da un assistente della diocesi, ossia un vescovo, un prete o un diacono e ci devono essere due testimoni;
- Il rito prevede qualche formula diversamente recitata dal celebrante;
- Il rito non prevede la partecipazione all'eucarestia (comunione) della parte non cattolica;
- la partecipazione al rito cattolico, non dà nessuna partecipazione al sacramento alla parte non cattolica, e dunque non ha nessun effetto, non lega a nulla e nessuno se non al coniuge;
- per la parte cattolica è un sacramento valido con tutti le implicazioni conosciute.
Il matrimonio celebrato con rito cattolico esclude la possibilità di essere celebrato nuovamente con altri riti religiosi.
Cosa dice il Corano sui matrimoni misti
L’Islam fa molta attenzione alla definizione di matrimoni misti e non è molto transigente nelle unioni tra musulmani e non, anche se le regole non sono sempre uguali. Un uomo musulmano può sposare una cattolica o una donna di religione diversa, ma questa deve provare di appartenere alle cosiddette “genti del libro”, ovvero essere una fedele cristiana o ebrea. In questo caso la donna non è tenuta a cambiare religione, però questa unione può avvenire solo secondo il rito del matrimonio a termine. Il matrimonio a termine o di piacere, prevede un accordo tra un tutore e l’uomo e il versamento di una dote alla donna, ma è di durata prefissata. Ci possono essere eccezioni, ma molto rare, a questa regola che permettono di celebrare un matrimonio a tempo indeterminato. Altra possibilità è che la donna, cristiana o ebrea, dopo aver vissuto un tempo con suo marito ed aver capito di amarlo profondamente, decida di convertirsi all'Islam e trasformi il contratto del matrimonio a tempo indeterminato.
Se un musulmano può sposare una cristiana o una donna ebrea, una situazione diversa si presenta per la donna musulmana, alla quale non è permesso sposare un uomo non musulmano.
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Matrimoni musulmani con cristiani
L’unione tra musulmani e cattolici potrebbe essere delicata in quanto per l’Islam, come abbiamo visto, solo un musulmano può sposare una cattolica o in generale una donna delle “genti del libro”. Questo non dà spazio ad altre interpretazioni ma, fortunatamente, nonostante la rigidità del teorema, ci sono comunque deroghe. Che ne pensa invece la Chiesa cattolica? Il criterio che guida i matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia, e in generale nel mondo cattolico, è ribadito in Amiris Laetitia e prevede che ci sia una valutazione caso per caso con uno sguardo benevolo e accogliente.
Nel caso specifico di una coppia cattolico-musulmana è molto difficile che l’uomo si converta al cattolicesimo, a differenza della donna, che più spesso accetta anche di abbracciare la religione del marito. Non ultimo è da considerare la poligamia, anche se oramai in declino (meno del 10%3).
Alla domanda quindi “si possono sposare un cattolico e un mussulmano?” possiamo rispondere sì, ma è molto importante che ci sia vero amore, comprensione ed una volontà di incontro tra le due parti, così come nei matrimoni misti di altre religioni e, più in generale, in qualsiasi unione.
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Matrimoni misti in Italia
Il fenomeno delle coppie miste In Italia è sempre più in crescita e ci fa notare, per fortuna, che sono cambiati i nostri valori rispetto all’integrazione, fotografia di un’Italia che cambia. Molto spesso il problema dei matrimoni misti infatti è più a livello religioso che culturale. I matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro straniero) ammontano a 21.211 nel 2023 e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (71,3%). Nelle coppie miste, la tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera; questo tipo di matrimonio riguarda l’8,4% delle celebrazioni a livello nazionale nel 2023. Le regioni in cui si concentrano i matrimoni misti vedono in testa la provincia autonoma di Bolzano/Bozen, l’Umbria e la Toscana.
Debora Cavalieri ci racconta la sua esperienza di wedding planner a Milano alle prese con vari matrimoni misti: “Personalmente lavoro molto spesso con coppie dove uno dei due sposi è di origini e cultura non italiana. Milano, città cosmopolita, ospita moltissimi matrimoni misti e ogni anno crescono sempre più. Non solo matrimoni religiosi ma anche civili.
Nel matrimonio religioso, lo sposo o la sposa di professione religiosa non cattolica solitamente si converte con un percorso spirituale alla religione cattolica e il matrimonio avviene con funzione tutta italiana. Ma non è detto che vada sempre così, molto spesso è lo sposo o la sposa di professione cattolica che si converte alla professione religiosa del futuro coniuge! Io sto seguendo proprio in questo periodo un matrimonio in cui sarà lo sposo cattolico a convertirsi a religione ortodossa e il rito religioso avverrà proprio in una bellissima chiesa ortodossa nel centro di Milano. Nel matrimonio civile ci tengo personalmente, oltre a seguire l’iter italiano, a dare spazio anche a un rito che richiami le origini e la cultura dello sposo o della sposa che provengono da uno Stato diverso dal nostro.
Gli ospiti partecipano sempre con grande entusiasmo a questa tipologia di rito civile, perché viene dato spazio a due culture che seppur diverse si uniscono andando a formare una famiglia nuova, molto speciale . Mi emozionano sempre questa tipologia di matrimoni!”

Matrimoni misti, e se nascono problemi?
Sui matrimoni misti ci sono scuole di pensiero contrastanti; da sempre la diversità è considerata ricchezza, anche se per quanto riguarda le relazioni amorose non sempre è semplice. È innegabile che alla diversità sotto l’aspetto propriamente religioso, si accompagni spesso quella culturale che comprende anche le tradizioni e tutto quel complesso di stili di vita, mentalità, formazione culturale che concorre a delineare l’identità di una persona e del gruppo sociale a cui appartiene. Nell’unione di due religioni molto diverse si hanno molto spesso problemi relativi alle frequentazioni esterne alla famiglia, all’educazione dei figli, all’alimentazione scelta. Le sfide possono essere diverse, ma come in ogni unione, sarà il dialogo a dover prevalere per trovare il punto di contatto che metta in connessione i valori arricchenti di cui è portatrice ogni cultura. Lo stesso Papa Francesco nella sua esortazione all’amore Amoris Laetitia definisce i matrimoni misti delle unioni con speciali difficoltà ma anche un luogo privilegiato di dialogo.

Non possiamo dirvi con certezza se sarà un successo o un fallimento, l’unica cosa che ci sentiamo di dirvi è che Omnia vincit amor, ovvero: l’amore vince su tutto. Sono secoli che lo sappiamo eppure continuiamo a dimenticarcelo. Per noi che l’amore lo celebriamo tutti i giorni non c’è alcun dubbio: è l’amore la miglior medicina contro ogni discriminazione! Quindi viva i matrimoni misti, se alla base c’è il rispetto e l’amore. Speriamo di aver fatto un po' più di chiarezza sul tema delle unioni miste, soggetto molto sensibile e che tenevamo a cuore.
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Riferimenti
- “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi - anno 2023”. ISTAT
- Istruzioni per il matrimonio misto secondo la Chiesa cattolica https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19660318_istr-matrimoni-misti_it.html
- Diritto di famiglia nell'Islam Poligamia nell'Islam