La sposa e il pizzo: una storia d’amore

Chiamatelo pizzo, merletto o trina... ma sarà dura non innamorarsene. Anche se non vi reputate persone particolarmente romantiche, scommettiamo che lo sfizio di provare un abito da sposa con qualche particolare in pizzo ve lo toglierete. La verità è che quella tra la sposa e il pizzo è una storia d’amore che viene da lontano: non ci sono frasi d’amore dette esplicitamente, ma cucite nei ricami di questo meraviglioso tessuto… persino nel bouquet da sposa.

Non solo uno, ma diversi pizzi

La scelta del vostro abito potrebbe non risultare così immediata se avete deciso di optare per il pizzo. Questo perché non esiste “un solo pizzo”, bensì una grande varietà derivante dalle tecniche con cui viene realizzato. La lavorazione a mano può essere effettuata su tombolo (ad ago o con fuselli), su telaio oppure a mano libera. Quest’ultima tecnica include il famoso macramè realizzato con l’aiuto di un cuscinetto, per non parlare poi della delicata tecnica all’uncinetto.

La lavorazione a macchina prevede l’uso di telai industriali: tra i più noti si annoverano i pizzi Leavers, i più pregiati, e quelli Jacquard, i più comuni. Ma non si parla solo di tecniche e disegni diversi, bensì anche di colori, infatti a un matrimonio il pizzo non dovrà essere necessariamente bianco: se opterete per un abito da sposa colorato realizzato con questo materiale, il vostro look si sarà trasformato magicamente in un invidiabile stile boho chic.

Il pizzo per la sposa

Anche se tutti pensano che questo prezioso ricamo sia adatto principalmente all’abito da sposa in pizzo, la verità è che si presta perfettamente anche per decorare il bouquet di fiori e altri elementi. Immaginate il medesimo ricamo che ricopre il vostro vestito bianco, riproposto anche sulle scarpe eleganti che indosserete: non dovranno essere interamente ricoperte dal merletto, basterà solo la punta o un particolare come il tacco, per un effetto davvero chic. Che dire poi del velo? Se vi piace il pizzo non potrete assolutamente farne a meno!

Breve storia del pizzo

È difficile identificare precisamente la data di nascita del pizzo, ma sappiamo che fece la sua prima comparsa e fortuna nella seconda metà del 1500 a Venezia e nelle Fiandre, per poi diffondersi nei secoli successivi in Francia, Inghilterra, Spagna e Svizzera. Rimanendo in Italia, possiamo attingere a una leggenda romantica almeno quanto il merletto: si narra che un giovane marinaio veneziano portò in dono da mari lontani alla sua amata un’alga marina e che lei, volendo conservare per sempre il caro ricordo, ne copiò esattamente i delicati contorni e i trafori, usando del semplice filo.

Nei primi tempi il pizzo veniva infatti realizzato interamente a mano e la tecnica veniva chiamata “Punto Venezia”, perché ricordava i ponti della città. Successivamente si uscì dall’ambito domestico: le nobildonne della città erano attratte da quei preziosi decori e vollero avere una corte di lavoranti al loro servizio per realizzarle. Fu quindi introdotta la figura della merlettaia, che lavorava anche per realizzare i ricami delle tuniche dei ricchi cardinali. Infine, fu nel 1800 che s'inventarono le prime macchine ad opera di Leavers: dall’Inghilterra la produzione si spostò in Francia e oggi i “pizzi di Calais” sono famosi in tutto il mondo.

È bello pensare che il pizzo - che centinaia di spose scelgono di introdurre al loro matrimonio - racchiuda in sé una leggenda che parla di una storia d’amore, di dedizione e lavoro costante, proprio come la quotidianità che vi attende con l’amore della vostra vita. Se vi piace questo simbolo, fate in modo di portarne un pezzettino anche nella vostra giornata speciale. Bastano pochi dettagli per dare un tocco di classe alle vostre nozze: un nastro di pizzo nella vostra acconciatura da sposa, oppure per legare i tovaglioli che attendono i vostri ospiti a fianco dei segnaposto di matrimonio… a voi la scelta. Ma, avete già dato un'occhiata alle proposte di abiti da sposa 2019 in pizzo sul nostro catalogo nuziale?