Il matrimonio di Alberto e Chiara a Cogliate, Monza e Brianza
All'aperto Estate Giallo 6 professionisti
A&C
30 Lug, 2021Il racconto del nostro matrimonio
Io a Alberto viviamo insieme da 5 anni, ma la notte prima delle nozze io sono rimasta a casa con la mia testimone, mentre lui è tornato dalla mamma. La sera prima mi sono trovata tutte le mie 6 damigelle a casa e ci siamo divise una bottiglia di prosecco sognano l'indomani, mentre lui e gli amici sono usciti a festeggiare l'ultima notte da scapolo. Per fortuna le nozze si sarebbero tenute di sera! La mattina del grande giorno vengo svegliata dalle mie damigelle che mi hanno portato la colazione. Ancora non avevo realizzato, ma iniziavo a sentire la tensione. Avevo appuntamento a mezzogiorno dal parrucchiere e dalla truccatrice. Man mano che le ore passavano, iniziavo a sentire l'ansia che mi chiudeva lo stomaco. Purtroppo il tempo era stato orribile in tutti i giorni precedenti e la paura della pioggia non mi aveva fatto stare tranquilla per tutta la settimana. Il detto "sposa bagnata, sposa fortunata" non mi rincuorava, anzi, avevo minacciato tutti di gettarli in piscina se solo me lo avessero detto. Arrivati dal parrucchiere, il tempo non migliorava. La truccatrice ad un certo punto mi ha detto "andiamo nella sala accanto, così stai da sola e hai modo di stare tranquilla". Scoprii più tardi che mi aveva portato nella stanza senza finestre per non farmi vedere che fuori stava piovendo. Uscite dal parrucchiere, il cielo era azzurro e il sole splendeva. Mio marito confermò allora alla location che la cena si sarebbe tenuta interamente fuori. Un sollievo: per scaramanzia non mi ero nemmeno fatta fare una mascherina per la cena all'interno e non avevo preso nemmeno un ombrello. Arrivai a casa dei miei genitori, dove sarebbe arrivata la macchina a prendermi e iniziai a vestirmi. L'ansia cresceva e l'unica che riusciva a calmarmi era mia nipote, un'adolescente con la calma interiore più profonda che abbia mai visto. Ogni volta che l'ansia facevo capolino, andavo da lei e le prendevo le mani. La casa era un caos di parenti, amici, damigelle e fotografi, ma è stato divertente posare con tutti loro e averli tutti lì per me mi ha fatto sentire davvero speciale. Come macchina, avevo scelto una 500 d'epoca rossa, e quando arrivò a prendermi, sentii l'ansia che si affievoliva. Era giunto il momento. Arrivammo in location e finalmente realizzai. Ce l'avevamo fatta. Dopo un anno di incertezze, per via della pandemia, il nostro giorno stava per avere inizio come desiderato, senza mascherine, poiché eravamo all'aperto. La nostra cerimonia era di tipo civile, sotto un colonnato romano. Avevo chiesto ad Alberto di non guardarmi fino a quando non sarei stata davanti a lui, così da non perdermi la sua espressione. Come canzone d'ingresso scelsi "Drops of jupiter" dei Train, che per noi ha un significato importante. Quando ci vedemmo per la prima volta, rimasi di stucco. Era la perfezione e io me lo stavo sposando. Lui aveva le lacrime agli occhi e mi guardava con una dolcezza senza pari. Eravamo l'uno il sole dell'altro. La cerimonia ebbe inizio, sbrigati gli articoli, procedemmo con il rito delle candele. Avevamo scelto di accendere la candela insieme ai nostri genitori e divenne un momento emozionante. Ci scambiammo le promesse e ci emozionammo come al primo "ti amo". Anche gli invitati più stoici e composti avevano le lacrime agli occhi. Per l'aperitivo/cena, avevamo organizzato un buffet ad isole tematiche con solo un primo e un secondo. Essendo appassionati di Franciacorta, ci siamo accordati con la location per fornire noi il vino, pertanto pasteggiammo a Franciacorta Bonomi Brut dall'aperitivo al dolce. Le isole tematiche erano composte da: isola del pane, degli affettati, del pesce, dei salumi, dei fritti. Come primo piatto avevamo scelto dei maltagliati al pepe e lime con pomodorini confit e scorfano. Come secondo, invece, avevamo richiesto un filetto di angus argentino alla griglia in bellavista. Il cibo è stato davvero ottimo, per quello che ho mangiato. Volevamo passare più tempo possibile con i nostri ospiti, quindi abbiamo girato tra i tavoli per tutta la cena. Come se fosse passato un minuto, ci trovammo alla fine della cena. I nostri amici ci avevano organizzato un paio di giochini. Il più divertente in assoluto è stato quello in cui io e Alberto dovevamo scambiarci le scarpe e sederci schiena contro schiena. Ci venivano rivolte delle domande tipo "chi è il più permaloso?" oppure "chi pulisce casa?" e se rispondevamo sbagliato, dovevamo subire una penitenza che consisteva in movimenti di ginnastica (siamo degli sportivi). Il taglio della torta è stato un momento magico. Non appena brindammo, partirono i fuochi d'artificio. Vedere cento persone con il naso all'insù, tutti abbracciati alla loro persona, è stato bellissimo. Dopo i fuochi ci fu il ballo con i genitori, che fu magico. Verso mezzanotte, i parenti iniziarono ad andare e rimasero solo gli amici e i fratelli. Con il cuore leggero, ci godemmo la festa. Ballammo tantissimo e finimmo tutti in piscina! Il tempo è volato, il giorno dopo avremmo tanto voluto riviverlo tutto da capo, dimenticandoci completamente dell'ansia iniziale.P.S. alla fine ha piovuto, ma alle 4 di notte, quando eravamo già andati via dalla location e stavamo terminando la serata con gli amici. Quando l'acquazzone estivo si riversò su di noi, mi misi a ballare sotto la pioggia. D'altronde si sa: sposa bagnata, sposa fortunata!
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