Il matrimonio di Andrea e Francesca a Lesa, Novara

Verso l'una son tornata a casa a pranzare: l'acconciatura era fatta, di fame ne avevo poca e non vedevo l'ora che arrivassero le 16, l'ora della cerimonia! Insieme a mia mamma mi sono vestita e ho messo le scarpe e intanto i primi invitati iniziavano ad arrivare... che emozione! Ero felice di averli accanto e condividere insieme a loro un momento così importante.

Intanto Andrea si è preparato a Trecate e si è messo in viaggio verso la chiesa di Lesa, dove ci sarebbe stata la cerimonia. Se l'è presa con calma per paura di arrivare in ritardo ed è arrivato super in anticipo (quasi 2 ore), ancora prima dell'organista!

Verso le 15.30 sono scesa di nuovo dalla parrucchiera per farmi mettere il velo e partire. La fase di fissaggio del velo è stata un po' più lunga del previsto (non voleva stare su, maledetto!) e ai canonici 10 minuti di ritardo, uniti al fatto che avevo perso per strada la macchina di mio papà, si sono aggiunti altri 15 minuti.

Insomma non vedevo l'ora di arrivare ma in quel momento sembrava che tutto fosse rallentato!

Finalmente siamo arrivati tutti alla chiesa e l'ingresso sottobraccio a mio papà ha sciolto ogni tensione. Finalmente c'eravamo!

Della cerimonia ho ricordi un po' confusi. Potrei citare in ordine sparso i sorrisi raggianti delle testimoni, la predica del Don tutt'altro che banale, lo scambio delle fedi (per fortuna non abbiamo sbagliato dito!) e le letture. In particolare quella che ha fatto mio papà, che dall'emozione aveva la salivazione azzerata. Tra tutti i lettori proprio non sospettavo di lui che fa l'attore, ma evidentemente in quel caso non recitava...

Il resto è stato tutto un fluire di parole e felicità di esserci.

All'uscita uno scoppio di gioia, riso e coriandoli. Finalmente non eravamo più due ma uno.

E poi il primo brindisi, una banda degli alpini a sorpresa che ha suonato qualche canzone per noi (nella famiglia di Andrea ci sono tanti ex alpini) e palloncini liberati al vento.

Sorprese giuste per noi, inaspettate e graditissime.

Dopo la cerimonia non ci siamo fermati a fare il servizio fotografico, la location del ricevimento a Castelletto Ticino era adatta a questo scopo e quindi ci siamo diretti subito lì, arrivando anche prima di alcuni dei nostri invitati (con loro grande stupore!)

La location ci ha rapiti subito per unicità e bellezza. Cercavamo un luogo elegante, fresco, unico. Questa ex serra, immersa in un parco verdissimo e con un giardino impeccabile, è stata la risposta che cercavamo. La presenza di fiori non ha reso necessario un allestimento ulteriore e lo spazio aperto circostante raccolto tra alberi secolari ha creato un'atmosfera da sogno.

All'aperitivo in giardino abbiamo avuto modo di chiacchierare con gli invitati. A dir la verità abbiamo mangiato poco ma ci siamo goduti al massimo la loro presenza. Abbiamo scelto di fare l'aperitivo fuori e in piedi proprio per avere modo di stare vicini il più possibile a ciascuno di loro.

La cena si è svolta all'interno, seduti in tavolate circolari, inframmezzata da qualche gioco organizzato dai testimoni e una meravigliosa sorpresa: tutti insieme avevano fatto un video per noi! È bellissimo sentirsi voluti bene, in queste occasioni le persone tirano fuori il meglio di sé e regalano ricordi indelebili.

La sera, tra lanterne di carta all'esterno e l'illuminazione elegante della serra, il gioco di luci è stato davvero magnifico.

Dopo aver ballato tutti insieme (anche i più tranquilli si sono scatenati!) abbiamo fatto il taglio della torta in un gazebo di piante in giardino, illuminati da una piccola luce romantica.

Per ultima cosa ho fatto il lancio del bouquet e l'ha preso una mia ex compagna di scuola. Indovinate un po'? A settembre si sposa anche lei! Il mio bouquet ha funzionato!

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