Il matrimonio di Andrea e Francesca a Pistoia, Pistoia

Finita la preparazione, dal momento in cui sono salita in macchina con mio padre, è stato un turbinio di eventi, emozioni e saluti continui. Non ci siamo bene resi conto di quello che stava succedendo attorno a noi, che già era notte fonda ed eravamo nella nostra camera in villa, distrutti.

Abbiamo ripercorso passo passo la giornata. L'arrivo in chiesa, Andrea ha salutato tutto quanti, ha fatto la sua entrata con sua mamma, dopodiché le mie testimoni, che durante la navata avevano facce serie e concentrate per l'imbarazzo e la paura di inciampare, poi mia sorella con il mio nipotino che portava le fedi, a soli due anni e mezzo si era reso conto dell'importanza, perché è stato estremamente buono ed educato. E poi sono arrivata io, mia zia che mi porge il bouquet, un amico sulla porta che mi fa l'occhiolino, mio padre mi prende sotto braccio e inizia la navata. Un sacco di facce amiche, commosse, sorridenti, io non ce la faccio a stare seria e sorrido sinceramente. Inizio a commuovermi e finalmente vedo Andrea, occhi rossi che mi fissa e sorride. Che emozione. E' commossa anche mia sorella, sempre tutta di un pezzo. In un attimo siamo già fuori dalla chiesa sotto una pioggia di riso, mille amici che fanno la fila per un bacio e una foto. Poi i ritratti in piazza del Duomo con i fotografi, io e Andrea che non riusciamo a stare seri e facciamo tutte le fotografie a 32 denti.

E la villa, la vista mozziafiato del panorama con il sole che sta per tramontare, gli addobbi floreali che sono ancora più belli di come pensvamo, i gazebi in giardino per l'aperitivo, la mia cornice 2 metri per 4 metri, costruita con tanto lavoro, amore e passione, eccola là, in piedi, pronta per le foto. E la cena splendida, il cuoco ha superato se stesso, i palloncini, i bambini che giocano, i mille brindisi, girare per i tavoli, le bolle di sapone e le stelle filanti. Il taglio della torta con i miei omini personalizzati, arrivati dall'Australia dopo tanta attesa, fanno furore. Si sta bene, anche il clima è perfetto, io che avevo paura che facesse freddo.

I nostri amici ci hanno fatto due video bellissimi e un gioco spettacolare, hanno raccolto le foto degli amici da piccoli e noi dobbiamo riconoscere chi sono. Siamo due frane, ma il gioco è bellissimo. Il gruppo inizia a suonare, tutti quanti a ballare scatenati, Andre va a suonare col gruppo una canzone, dà il meglio di sé.

Tra balli, bevute, trenini e fotografia, si è fatto tardi. Gli amici cominciano ad andare via. Di già? E' già tutto finito? Tutto iniziato. Sì, tutto iniziato. Ma, diciamocela tutta, insieme alla sensazione di gioia che pervade, c'è un piccolo vuoto, lasciato dalla giornata trascorsa troppo troppo in fretta.