Il matrimonio di Emanuele e Roberta a Santa Cesarea Terme, Lecce
Di sera Primavera Azzurro 7 professionisti
E&R
04 Mag, 2024Il racconto del nostro matrimonio
Raccontare del nostro matrimonio a chi non ci conosce, cercando un equilibrio tra l'evitare di essere prolissi e l'evitare, d'altra parte, di scadere nella banalità, non è impresa facile.Da quel giorno del 2009... no, dai, non parto da così lontano! Da quel giorno, nel 2022, in cui lui si è chinato e, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni l'anello che aveva scelto per me, mi ha chiesto "Vuoi sposarmi?", lasciandomi senza parole - solo per pochi minuti, eh, nulla di serio -, è stato un turbinio di emozioni che ha raggiunto il culmine il 4 Maggio 2024. A partire dalla "proposta" - che non trovo giusto che solo il futuro sposo possa farla alla futura sposa -, giunta insieme ad un anello con incisione per le mie due cugine, a cui sono legata come a delle sorelle, ed una coppia di gemelli, anche questi con incisione, abbinati a quelli dello sposo, per i suoi due amici d'infanzia, ed un biglietto scritto a mano da noi, in cui chiedevamo loro di essere i nostri testimoni di nozze: l'emozione di quei momenti non la dimenticheremo mai. Ed anche in seguito, possiamo dire di aver assaporato appieno ogni dettaglio ed ogni istante dell'organizzazione del nostro matrimonio. Non solo la scelta degli abiti e degli accessori o la selezione dei professionisti che avrebbero preso parte a quel giorno o dove si sarebbe svolto: ci siamo dedicati a realizzare tutte le grafiche di inviti, menu, segnaposto, libretti messa, conetti per il riso e tutto tutto tutto il resto, abbiamo personalizzato fin nei minimi particolari i nostri cake topper, così come spille ed altri regalini per gli invitati ai nostri addii, al nubilato ed al celibato, ed abbiamo ideato alcune attività per gli invitati a cui potersi dedicare nell'attesa del nostro arrivo al ricevimento - che metti che si annoiano, mica può bastare il guest book -.Il 4 Maggio, poi, aprire gli occhi e capire che il momento era arrivato, che di lì a poche ore tutto ciò che avevamo ideato, immaginato, sognato, si sarebbe realizzato... il tempo si è come dilatato, eppure le ventiquattro ore seguenti sono volate via in un soffio.All'improvviso ero lì che indossavo il mio abito e stringevo tra le mani il mio bouquet - l'amore, palpabile, che percepivo nell'incrociare lo sguardo di mio padre, dei miei fratelli, delle mie testimoni- ed ero in auto, insieme a mio padre, diretta alla Chiesa - dove lui mi aspettava, lui che era il ragazzo che quindici anni prima, il ragazzo con cui da quindici anni, l'uomo che ora, l'uomo con cui per il resto della vita -, un istante dopo percorrevamo la navata - la gioia sul volto di chi era lì, presente, per festeggiare insieme a noi il nostro sentimento reciproco, i suoi genitori visibilmente emozionati, commossi - fino ad arrivare a lui - il suo sorriso, il suo sguardo, la sua voce tremante, tutto di lui esprimeva la promessa che di lì a poco mi avrebbe fatto e che io avrei fatto a lui - ed ascoltavo le parole del sacerdote, gli porgevo la mano, prendevo tra le mie mani la sua, ci scambiavamo gli anelli, lasciavamo la Chiesa insieme e sotto la pioggia di riso lanciato dai nostri cari ci affacciavamo al mondo, per la prima volta, come moglie e marito - per tutti i giorni della mia, della tua, della nostra vita, in tutti i luoghi della mia, della tua, della nostra vita, tutti i miei, i tuoi, i nostri desideri e progetti di vita, io, tu, noi, la promessa più dolce di tutte: la condivisione di tutto -. E poi di nuovo, dopo qualche scatto nei nostri luoghi del cuore, raggiungevamo il ricevimento e ritrovavamo gli sguardi ed i sorrisi dei nostri cari, ed il rito della sabbia - pronunciare le parole che avevamo scelto per esprimere i nostri sentimenti e condividerli con i presenti che ci ascoltavano commossi, mentre la sabbia che versavamo si mescolava a realizzare il simbolo tangibile, concreto, della nostra unione -, il primo brindisi, il primo lento insieme, il ballo con mio padre, il suo con sua madre, festeggiare e ballare insieme a tutti i nostri amici e familiari - sulle note dei brani che avevamo selezionato perché raccontassero del nostro amore -, ed eccoci già alla fine della giornata, il lancio del bouquet, il taglio della torta, l'ultimo brindisi e noi a distribuire l'ultimo dono previsto per i nostri invitati, per ricambiare l'amore che ci avevano donato quel giorno condividendo con noi la gioia di esserci sposati, le bomboniere. E dopo aver salutato tutti, l'incertezza - non ero sicura di aver vissuto davvero tutte quelle emozioni, di non averlo solo sognato, quel giorno così intenso, così pieno d'amore, di gioia, di condivisione - e così, prima di addormentarmi, ho capito come poter descrivere, in sintesi, il giorno del nostro matrimonio: un sogno, svoltosi tra il momento in cui ho aperto gli occhi al risveglio ed il momento in cui li ho di nuovo chiusi, posando la testa sul cuscino, per tornare a dormire. Un sogno ad occhi aperti.
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