Il matrimonio di Enzo e Alessandra a Ferrara, Ferrara
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E&A
15 Giu, 2019Il racconto del nostro matrimonio
Il giorno del matrimonio un tuono fortissimo ci sveglia alle 3.15 ma io, indefessa, proclamo: "dormiamo", probabilmente ancora nel pieno del sonno e non conscia del fatto che è il "grande giorno".
A ricordarmelo è la mia dolce gattina, Thelma, che mi sveglia alle 4.10 giusto per farmi fare un giro della casa. Torno a nanna e fino alle 8.30 riesco a starmene nel mio limbo, tra sonno e veglia. Decido che posso permettermi un piccolo pisolino fino alle 9.00, tanto ci sposiamo alle 16.30 e fiori, parrucchiera e truccatrice arriveranno alle 12.00 a casa dei genitori di lui, dove andrò a preparami.
Ops! Sono le 10.00, salto giù dal letto, doccia velocissima, prendo tutto il necessario e smack, bacio al futuro sposo e via verso i preparativi!
Appena arrivata, inorridisco! La notte ha piovuto (il giorno prima avevo fatto lavare la macchina, naturalmente) e la mia mitica Mini One D, di 14 anni, color verde british, ora sembra leopardata tipo Parigi-Dakar. Mi scende una lacrimuccia ma salto su e flash, sono in stazione a prendere una mia carissima amica.
Continua a leggere »L'accompagno all'appartamento che le ho riservato. Il sole non è tanto caldo, giusto quei 33°C, quindi no, non mi sto sciolgiendo come una medusa sulla spiaggia mentre ci rechiamo, a piedi, a casa della mia futura suocera.
Purtroppo devo lasciare la mia amica e correre a lavare la macchina, altra sudataccia. Ormai assomiglio a Rocky I, II e III mentre si allena. Peccato non avere Stallone qui, la macchina l'avrei fatta lavare a lui.
La mia dolcissima futura suocera mi propone qualcosa da mangiare, ok, per me va bene uno yogurt. Tutti a tavola (ma non avevo chiesto uno jogurt? Dopo mangeremo il mondo!) e tac! Piatto fumante di maccheroni al sugo a temperature mercuriane. Ricomincio a sudare come Rocky (ma Stallone dov'è? Ancora all'autolavaggio? O sta mangiando la pasta in cucina?).
Sono le tre e qualcosa! Ritardo mostruoso e ci sposiamo in comune (nella preziosa Sala degli Arazzi) dove i ritardi sono giustamente mal tollerati. Mi infilo tutto al volo ma nessuna riesce a chiudere l'ulimo infido gancetto, panico nello stadio! Alla fine, il compagno della mia bella futura cognata, con manine di fata, compie il miracolo. Foto mentre mi metto scarpe, orologino d'oro appartenuto a mia mamma che purtroppo non c'è più e gli orecchini in oro non lavorato e diamanti regalatimi dal mio amato papà!
Ok, tutti pronti. Prendiamo bouquet, bouquet da lancio, bottoniere per sposo e testimoni (Andrea, il mio testimone nonché mio fratello, ce l'aveva già, essendo lì insieme a papà), polsiera per Lara ed Enza (futura suocera e cognata). Nella fretta dimentichiamo i bouquet da appendere agli specchietti retrovisori della Mini. Vabbè, fa niente. Io, papà Gianni e Andrea alla guida ci rechiamo presso il comune ma allunghiamo il giro perchè siamo in anticipo di una decina di minuti.
Papà mi accompagna e lo vedo, bellissimo ed elegantissimo, anche lui teso ma sorridente, ci guardiamo negli occhi, ci prendiamo la mano, un piccolo bacio e tutto inizia.
Eddi, la nostra amica celebrante a cui tremano le mani per l'emozione, legge gli articoli di legge e poi ci chiede il consenso; la sua voce pacata dice un dolcissimo sì, io più che allegra rispondo con un sì sorridente. Tutti applaudono, noi ci baciamo. La nostra nipotina Celeste, tre anni di tenerezza, un po' imbarazzata, ci porta le fedi, altro applauso, ci guardiamo le mani e sorridiamo, siamo felici!
La dolce Eddi ci dedica una poesia di Nazim Hikmet e poi...
Baci, abbracci, foto, congratulazioni, risate e lacrime. Ci apprestiamo a scendere lo scalone insieme e, arrivati in fondo, ci dimenticiamo del bagno di riso che ci attende. Io speravo nelle bolle di sapone inserite nelle wedding bag dimenticate nelle stanze d'albergo o all'ingresso del Comune, insieme ai ventagli e all'acqua. Ma alla fine va benissimo così!
Facciamo un giro per le foto, alcune persone per strada ci applaudono e noi sorridiamo, siamo in un mondo tutto nostro. Arriviamo in location, il sax ci accoglie e noi, ballando, ci dirigiamo verso due calici pronti per noi e verso gli invitati che sorridono, applaudono, mangiano e bevono.
Ancora foto nel magnifico giardino, infine, anche noi ci aggiungiamo al buffet anche se passiamo il tempo a parlare con più invitati possibile, ci teniamo a dare tempo a tutti in egual modo, anche se non è semplice.
A fine giornata ci congediamo e, arrivati alla porta, lui mi prende in braccio per farmi varcare la soglia. Tutto scompare nel nostro abbraccio: la fatica, il caldo assurdo, le serate spese a confezionare e disegnare, le tensioni per i particolari e gli ospiti. Ora siamo io e lui, insieme, per sempre.
Lo eravamo anche prima, ma adesso, non so perché, una piccola fiammella mi riscalda il cuore, ora sono sua moglie, sono una donna felice che ha fatto un sogno e quando si è svegliata era tutto vero.
Grazie a tutti, l'amore che è stato donato e che abbiamo dato è stato il regalo migliore di tutti!
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