Il matrimonio di Gani e Jonida a Trieste, Trieste

Il racconto del nostro matrimonio

Sveglia prestissimo! Do un bacio al mio futuro marito e mi fiondo in doccia. Devo esserci rimasta per un bel po' perché quando sono uscita era già l'ora di correre dalla truccatrice e così ho fatto. Dopo un' ora e mezza di magia con le polveri colorate sono pronta per la fase successiva. Viene a prendermi mia sorella, che nel frattempo aveva caricato in macchina il mondo, e ci dirigiamo verso la location in Slovenia dove mi attendeva una meravigliosa suite presidenziale e una meravigliosa parrucchiera che ha creato su di me non uno, ma ben due semi raccolti con i riccioli; uno per la cerimonia e uno per il ricevimento.C'è stato un problema con il furgoncino per gli invitati e quindi eravamo molto in ritardo ma non me ne importava. Tutta l'ansia e le tensioni di quei mesi erano spariti nel nulla. Non ero mai stata così tranquilla in vita mia. Tutti intorno a me correvano a finire le ultime cose, pure il fotografo ha dato una mano e mi chiedevano se stavo bene e se fossi agitata, ma io avevo solo fame!La cerimonia era prevvista per le 12:00, alle 14:00 sale in suite la responsabile del hotel e mi avvisa che posso scendere e che la cerimonia sta per iniziare. Perfetto.L'albergo è un ex convento e quindi nella vecchia cappella sconsacrata abbiamo organizzato la nostra cerimonia. Era tutto molto semplice, le sedie erano coperte e avevano un fiocco in juta. Per l'entrata avevamo organizzato un piccolo corteo danzante divertente e decisamente l'hanno apprezzato tutti perché da fuori sentivo gli invitati applaudire e urlare. Nel frattempo, mio papà aspettava con me. Era agitato e cercando di confortarmi mi diceva che sarebbe andato tutto bene. Io continuavo a provare solo fame. Arriva il nostro momento! Parte la musica, ci incamminiamo.. inizio a commuovermi! Vedo lui che mi aspetta all'altare, è visivamente perso ed è posizionato sulla sinistra dove dovrei stare io. Le mie sorelle si sono trasformate in due fontane e uguale anche la mia nipotina. Credevo che una volta seduta mi sarei calmata e invece niente. Ho avuto il groppo in gola per tutta la cerimonia ma ero lucida. Mio marito, invece, non si ricorda nulla se non il sì. È stata una cerimonia semplice, toccante e personale. La celebrante, una mia cara amica, ha letto la Favola di Amore e Follia che avevamo modificato lasciando solo parti che potevano avere un legame con la nostra storia d'amore. Successivamente abbiamo letto due piccole promesse, scambio degli anelli, una firmetta ed è fatta! Le mie sorelle e mia nipote piangevano ancora... Come ho già detto sopra, l'albergo è un ex convento e quindi avevano anche una vecchia campana di 500 anni ed era tradizione farla suonare agli sposi tre volte. Lo abbiamo fatto dal balcone della nostra suite, con gli ospiti che ci guardavano da sotto e dove ci aspettavano per il lancio del riso, o meglio, riso con monetine e caramelle come vuole la tradizione albanese. Per non farci mancare nulla abbiamo aggiunto i coriandoli colorati (che ho fatto tagliuzzare a dei miei famigliari che ancora mi odiano) e una signora ha portato pure i petali di rosa. È seguito un rinfresco all'aperto. Quel giorno c'era un sole che spaccava le pietre nonostante fosse piovuto tutta la settimana ed era previsto brutto anche dopo. Siamo stati benedetti! Più o meno, io in realtà mi sono scottata!Mentre gli ospiti erano al rinfresco noi siamo andati a scattare delle foto. A questo punto eravamo in due a morire di fame...Torniamo al ricevimento e facciamo il nostro ingresso, apriamo le danze che si sarebbero chiuse intorno alle 22:00! Abbiamo ballato tutto il tempo, ormai la fame non si sentiva più. Avevamo ospiti di diverse nazionalità e si sono divertiti tutti quanti con i balli albanesi. Il dj e la torta ci hanno un po' deluso perché non erano come prevvisto ma fa niente, l'unica cosa che ci si ricorda è che ci siamo divertiti.Tornando indietro farei più attenzione alle foto: quelle di gruppo o ufficiali le farei prima del ricevimento perché noi ce ne siamo ricordati alla fine e in tutte le foto siamo stanchi e trasandati.