Il matrimonio di Giada e Francesco a Formigine, Modena
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G&F
24 Mag, 2014Il racconto del nostro matrimonio
La prima cosa a cui ho pensato al risveglio la mattina seguente è stata: No,é già finito.
Dire che sia stato indimenticabile è dir poco, ci abbiamo messo tantissimo impegno per farlo diventare un gran bel giorno, non solo per noi, ma anche per i nostri genitori, parenti e amici e speriamo davvero di esserci riusciti.
La preparazione a casa è stata divertentissima, con la mia cuiginetta di 3 anni che voleva essere truccata anche lei, da morir dal ridere! Ma appena è arrivato il mio autista a prendermi per recarci in chiesa, beh ridevo meno, un'agitazione infinita, con il vestito che mi faceva da "coperta" chiedevo aria condizionata come fossi nel deserto del Sahara. Mio padre mi stringeva forte la mano e sembrava cercare di fare il punto della situazione su come scendere dall'auto e come prendermi a braccetto.
L'arrivo in chiesa è stato molto carino, perchè le amiche storiche della pallavolo mi hanno aspettata fuori per fare il classico saluto pre-partita, quindi tutte in fila una accanto all'altra hanno teso le mani e io le ho battute una ad una, davvero emozionante e anche goliardico se vogliamo, del resto la personalizzazione e l'improvvisazione sono il miglior modo per rendere il tutto più "pepato".
Continua a leggere »L'ingresso in chiesa, beh mi aspettavo sarebbe stato il momento che più mi avrebbe messo a dura prova, infatti la lacrima è scesa e lo stomaco si è chiuso come una pianta carnivora quando sente il passaggio di un insetto tra le sue fauci. Il fotografo ci diceva: "Piano, piano", ma sembrava che io e mio padre stessimo facendo i cento metri ad ostacoli! Finalmente arrivo da quel gran bel fustacchione del mio futuro marito, il quale devo proprio dirlo, era meraviglioso (il passato è riferito solo al momento, non al fatto che ora sei brutto eh!). Impeccabile con il tight mi ha accolta con un sorriso smagliante per fortuna, poi mio padre ha preso la mia mano e la sua e le ha unite in un gesto di donazione, è stato davvero troppo per il mio cuore ed ho ceduto un altro paio di lacrime.
Inizia il rito del matrimonio e tutto fila liscio, il parroco è stato incantevole ed ha saputo dare un pizzico di modernità ad un rito che sicuramente è stato tradizionale, ma perchè così volevamo. Se non fosse altro che per un piccolo cedimento sulla consegna degli anelli, eppure quando l'ha formulata lui non mi sono sentita così. Beh, fatto sta che appena ho iniziato a parlare sul microfono per recitare la frase di rito, si è alzato un muro di acqua nei miei occhi e non vedevo più nulla, quindi un attimo di silenzio, mio marito mi ha dato una piccola gomitata per farmi riprendere e di pronta risposta, sul microfono, ad un centimetro dalle mie labbra, mi è scappato: "Non ci vedo più!" e tutta la platea a ridere. Diciamo che abbiamo rotto il ghiaccio e tutti credo abbiamo condiviso questo momento della giornata con infinita gioia.
Usciti dalla chiesa, presi a sacchi di riso come di rito, ci siamo persi un po' in chiacchere e in foto e poi ci siamo recati a Villa Cesi a Nonantola per il rinfresco. Noi solo a nostro parere, ma a detta degli invitati, il cibo è stato squisito, sia il buffet dell'aperitivo, sia la cena servita al tavolo. Dopodiché ci siamo allietati della musica del duo che abbiamo ingaggiato, mentre aspettavamo il taglio della torta. Poi il momento per me più atteso: sulle note di Jovanotti con "Ti porto via con me" abbiamo distribuito le lampade cinesi e ne abbiamo fatte innalzare 100 al cielo. Uno spettacolo meraviglioso e magico per il fine serata di una giornata indimenticabile.
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