Il matrimonio di Gian Mario e Camilla a Piacenza, Piacenza
Di sera Estate Bordeaux 5 professionisti
G&C
14 Set, 2019Il racconto del nostro matrimonio
14.09.2019
Omnia vincit amor.
Sono passate un paio di settimane dal nostro sì per la vita, ma ancora non riusciamo a mettere a fuoco quanto di meraviglioso ci è accaduto. Ci sono voluti alcuni giorni per metabolizzare l’incredibile carica di amore, affetto e amicizia che ci ha travolto in maniera del tutto inaspettata. Ci è bastato un attimo, invece, per capire quanto siamo stati fortunati.
Sono stati mesi difficili quelli dell’ultimo anno: oltre al matrimonio ci siamo visti impegnati nella ristrutturazione di casa, la nostra prima, unica, casa. Ci sono stati giorni in cui abbiamo creduto di non farcela, di non riuscire a organizzare o scegliere tutto per tempo. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di essere pazzi, di avere iniziato i preparativi tanto presto, troppo. Poi i mesi scorrevano, in un attimo sono volati: a febbraio il corso in parrocchia, a marzo gli assaggi in location. Ad aprile la scelta del viaggio di nozze, maggio e giugno la consegna delle partecipazioni. Senza accorgerci era luglio, le prime prove dell’abito, la selezione delle canzoni, le musiche di accompagnamento, le letture e la preparazione della messa.
Continua a leggere »In un attimo, davvero in un attimo, il 14 è arrivato.
Settembre è sfumato, tra giornate di tiepido sole e umida, minacciosa, pioggia. Il terrore di un sagrato rivestito di erba e fango ci ha accompagnato costantemente, la paura di un cielo bigio, a sfondo delle foto dell’album di nozze, ingombrante. Il fresco di settembre e quelle sue prime giornate autunnali sono state la nostra vera ostinata preoccupazione.
Poi, il 13 sera, ci siamo coricati. Ovattati nei nostri pensieri, nei nostri “speriamo che vada tutto bene” abbiamo provato ad addormentarci consapevoli che, comunque, avremmo dormito veramente poco. E, neanche a dirlo, così è stato. Una puntualissima sveglia mai fissata ha dato il via al vortice delle rispettive preparazioni. Emozionati e frastornati abbiamo cercato di fissare ogni singolo dettaglio nelle nostre menti, di inciderlo, di non perdere e tralasciare nessun istante. Due docce veloci e due caffè in piedi, la parrucchiera e un tubetto di lacca da una parte, il barbiere e un accorcia barba dall’altra. Una visita rapida al fiorista per Giamma e il panico perché nessuno apriva alla fiorista a casa di Cami. Poi il pranzo (per così dire) sempre in piedi, un calice si alza e la truccatrice che arriva; il fotografo suona, il cane lo accoglie e abbaia esaltato, pure lui.
Ci siamo. È arrivato il momento: è ora di infilare i vestiti.
Sono tutti lì per noi, ad aiutarci: genitori, testimoni e amici si rincorrono da una stanza all’altra, su e giù per le scale allacciano, chiudono, stringono. Abbottonano, sistemano, piangono.
In un secondo diventa tutto così vero, concreto e reale, imminente, unico, irripetibile.
Si contano i minuti di ritardo, gli occhi si fanno lucidi e le menti appannate. Io che corro verso di lui, lui che mi aspetta. La gola si fa secca, lo stomaco si chiude.
Ma ora sono qui, sono arrivata. La macchina svolta, attraversa il sagrato per pochi eterni istanti. Scendo.
Ti vedo, e non vedo altro.
Da qui in poi tutto è scivolato via. Aggrappata al braccio del mio papà ho galleggiato fino a te e, sempre insieme, abbiamo visto i nostri amici leggere per noi, i testimoni firmare commossi per la nostra unione. I bambini lanciare in aria il riso e qualche zia sventolarsi per il caldo. Alla fine no, non è piovuto, nessuna nuvola ma anzi, proprio come avevamo programmato, una morbida e candida luna ha preso posto in mezzo al cielo, durante la nostra esclusiva ora blu. Ci siamo scambiati occhi, abbracci, mani e baci, alcuni di questi richiesti a gran voce, altri invece...
La serata è passata in fretta. È sfumata via in un attimo così come, in un attimo, abbiamo dimenticato la fatica fatta per arrivare fino a lì; i pianti e i sospiri tirati perché tutto fosse perfetto, ma sai una cosa, è stato anche meglio. Possiamo dirlo: siamo stati bravi.
Quanto ho pianto prima e quanto piango adesso, mentre scrivo queste righe. Ma sai una cosa, lo dico ancora, lo ripeto anche se è banale: ti risposerei, almeno altre mille volte. E ti risposerei non solo per la festa, gli amici, le luci. Ti risposerei perché alla sera tornati a casa, stanchi dopo una giornata di lavoro, basta un nostro abbraccio e il mondo è subito più leggero.
Lo farei ancora perché sei la mia fortuna più grande.
E, insieme, non potevamo essere più fortunati di così.
Camilla e Gian Mario
Servizi e professionisti del matrimonio di Gian Mario e Camilla
Altre nozze - Relais Cascina Scottina
Visualizza tutto
Altre nozze - Piacenza
Visualizza tutto
La Tavola Rotonda
Podere Illica
Torre Fornello
Prendi ispirazione da questi reportage
Lascia un commento