Il matrimonio di Giovanni e Chiara a Padova, Padova

Ed ecco la navata da percorrere: vedevo già un sacco di volti di amici, parenti, ma anche sconosciuti, il mio papà al mio fianco a cui mi sono aggrappata con tutte le forze perché sapevo che mi avrebbe sostenuta, come ha sempre fatto, fino alla fine ed oltre.

Sull'altare il mio amore, bello come non lo è stato mai e a fianco a me il terzo uomo più importante della mia vita, il mio testimone, nonché mio fratello. Il cuore mi scoppiava.

Una messa stupenda, durante la quale mio marito ha avuto anche la forza di cantare "Come ti ama Dio", una canzone stupenda, che ha fatto tirar fuori i fazzoletti di tutta la chiesa, incluso quello della sposa e dei cuori più duri.

Al termine della messa, corsa all'aperto per il lancio del riso sotto gli ombrelli, montati in macchina e via a festeggiare!

Al locale, ci siamo sentiti a casa: l'allestimento, il cibo, il personale, i nostri invitati, i parenti, i genitori, i cugini, i fratelli, gli zii, amici, conoscenti, colleghi... eravamo tutti in simbiosi, la pioggia fuori batteva ma chi poteva accorgersene? Anzi, la pioggia, secondo me, era scesa per lasciarci il nostro spazio, il nostro tempo: la festa era dentro, l'amore era dentro, la gioia era dentro. Fuori c'era solo l'atmosfera giusta per respirare l'amore che c'era dentro.

Ha riempito tutti i nostri cuori, con una dimostrazione di affetto indescrivibile da parte di tutti.

Un giorno perfetto, una favola perfetta, un amore perfetto, un ricordo incancellabile.