Il matrimonio di Matteo e Camilla a Ziano Piacentino, Piacenza
All'aperto Primavera Verde 6 professionisti
M&C
11 Giu, 2022Il racconto del nostro matrimonio
Sembrava impensabile che arrivasse, da quel Natale 2020 quando giunse inaspettata la proposta. Un anno e mezzo di preparativi, tutto per un unico giorno, che vola via in un battito di ciglia. Uno splendido battito di ciglia!
Tutte le dicerie sono vere: non te ne accorgi, passa in un attimo, non ricorderai nulla ma per fortuna ci saranno le foto, mi raccomando fai il video che sennò te ne penti, sarà bellissimo, non mancheranno gli imprevisti, ci saranno aneddoti da raccontare per il resto della vita, sarà un sogno, finirà troppo presto, avrai nostalgia dell'organizzazione e della giornata, sarai depressa dopo, non ti sembrerà vero e mille altre parole già sentite e risentite. Eppure è cosi.
Però qualche cosa la so anche io, e ve la dico.
Del nostro giorno so che siamo stati contornati da 122 persone che amiamo, so che abbiamo condiviso una giornata meravigliosa, so che eravamo felici ed è stato indimenticabile... sebbene io abbia dei vaghi, vaghissimi ricordi.
So che un sole splendido e caldo ci ha accompagnati, e ci mancherebbe anche, dopo tutti gli scongiuri antipioggia che ho fatto, da brava ansiosa perfezionista quale sono, io che da due settimane prima avevo scaricato 4 app meteo diverse che consultavo ossessivamente a intervalli regolari ogni giorno - Giuliacci non sei nessuno -. E invece, un sole che spacca le pietre, un cielo azzurro senza una nuvola, terso e limpido che è stata una favola.
Continua a leggere »So che l'ultima settimana volevo uccidere tutti, avevo una marea di cose da finire - ma com'è che eravamo partiti super sul pezzo e plot twist magicamente siamo in ritardo su tutto? - e grazie al cielo ho avuto uno squadrone di amiche e mamma che mi hanno aiutato con tutti i nastrini, fiocchi, confetti, scatolini, coordinati fino a notte fonda, complice la onnipresente vaschetta di gelato.
So che la sera prima ho guardato il mio adorato abito appeso in camera e l'ho accarezzato tutto, ma poi ho dovuto prendere un gommone di melatonina gentilmente offertomi dalla riserva di Matteo per dormire, dopo aver fatto il check con le ragazze e aver assegnato i compiti delle brave damigelle in verde.
So che comunque alle 6.24 di mattina fissavo il soffitto di travi e mi sono "scotolettata" nel letto fino alle 8.30 ma poi non ce l'ho più fatta e mi sono alzata, so che non andava giù niente a colazione e che ero serena solo ad attaccare lo stencil sulla macchina, - Matteo & Camilla 11 giugno 2022 - lettera per lettera, usando le pinzette per le sopracciglia e "cristando" in tutte le lingue del mondo.
So che a casa mia c'era tanta gente mentre mi preparavo, troppa gente forse, ma li volevo tutti, so che mia mamma non sapeva neanche da che parte era girata, che mio papà ha sbagliato abito e che mia sorella ha dovuto fargli da badante, mentre l'altra cercava di convincere sua figlia di 12 anni a tenere addosso il vestitino comprato per l'occasione nonostante le prudesse dappertutto!
So che le mie damigelle, amiche di una vita, non si ricordavano più come allacciare i loro abiti "multiway" nonostante avessimo passato un'intera serata un mese prima a trovare tutte le varianti possibili e studiare per ognuna il modo preferito, proprio per non trovarsi il giorno del matrimonio senza sapere come gestirsi. - CVD -. So che dopo 15 minuti che lo cercavo, piuttosto irritata, ho trovato il portafedi in frigorifero e a un certo punto mi è salito il nazismo - non mi smentisco mai - e ho dato una girata a tutti quanti perché erano loro (!) che dovevano essere sul pezzo aiutandomi e rendendomi la vita semplice, invece nessuno sapeva neanche come si chiamava.
So che ho fatto 52 metri di navata sulle note di A Thousand Years suonata col flauto traverso, e che avevo il terrore di metterci troppo, oltre alla paura di sciogliermi in una valle di lacrime con tanto di candela al naso... cosa che ovviamente è successa! Non prima di aver alzato gli occhi al cielo a metà navata e aver esclamato a mezza voce "ca**o" perché avevo capito che entro 2 secondi sarei scoppiata. - Dove sono gli occhi di ricambio? Grazie -.
So che cercavo di guardare solo lo sposo, ma quella maledetta navata era troppo lunga e non riuscivo a focalizzare. Ma appena sono arrivata lì davanti e lui mi ha detto "Brava Popi" tutto è andato al suo posto. Beh, a parte il segno della croce fatto con la mano sinistra nel mettere l'anello al dito di Matteo... che ovviamente non entrava! Ma me lo aspettavo. - Se è per questo mi sono anche incastrata col velo nel portone di ingresso, ma son dettagli xD -
So che abbiamo riso tantissimo di pura felicità all'uscita della chiesa, che avevamo riso ovunque e coriandoli dorati sullo strascico del vestito e che faceva davvero troppo caldo su quel sagrato di pietra. - annotare: il mikado a giugno con 33 gradi non è un'idea furba -
So che abbiamo fatto un servizio fotografico mordi e fuggi nella nostra università, nei suoi bei cortili, con gli studenti del sabato che alzavano lo sguardo curiosi e ridacchianti nel vederci arrivare tutti agghindati.
So che qualche passante infame si è preso il mio bouquet da terra, perché Matteo è riuscito a perdermelo dopo 20 minuti, appoggiandolo sul tettuccio della macchina mentre mi sistemavo con l'abito, e partendo a tutto gas in direzione lochescio. Bene così! - Fortunatamente la mia fiorista me ne ha composto un altro in 0.2 a discapito dei fiori dell'allestimento torta, non appena arrivata in lochescio. Santa donna! -
So che l'aperitivo è stato buonissimo, non posso dire di averlo assaggiato perché ci sono stati i tanto millantati imprevisti che non ci hanno permesso di passare quella parte di ricevimento con i nostri invitati, ma fa parte del gioco, - anche se questo capitolo l'avrei volentieri saltato. -
So che la mise en place era esattamente come l'avevo immaginata, con i miei menù, segnaposti, segnatavolo e gioco I spy perfettamente posizionati. So che le marmellatine di fichi dell'albero di casa, fatte da mia mamma con tanta pazienza sono state più che adorate.
So che abbiamo fatto un'entrata a cena stupenda - semicit - sulle note di Paraocchi - Blanchito babe, Michelangelo, mettimi le ali - e che fare due tavoli imperiali è stata la scelta perfetta, su quello splendido giardino a terrazza sui vigneti.
So che tutte le lucine per le quali ho frantumato l'anima - e non solo - al mio povero futuro marito hanno fatto il loro lavoro, creando un'atmosfera magica, calda e stupenda.
So che abbiamo brindato, urlato, sventagliato tovaglioli, intonato cori e bevuto come in ogni matrimonio che si rispetti.
So che abbiamo fatto piangere un po' di persone col primo ballo, sebbene fossimo impacciati e non vedessimo l'ora che quei 3 minuti finissero. So che ho dato una palpatina di chiappe a mio marito durante la canzone, in mondovisione, ma ahimè non ci ho proprio pensato.
So che la mia migliore amica ha preso il bouquet, che sua mamma aveva appena finito di dire alla mia "se la Silvia prende il bouquet mi ammazzo" e che il suo fidanzato era già fuggito all'angolo rum e sigari e non si è più visto per mezz'ora.
So che mia mamma mi ha rubato la mia porzione di torta, sempre la solita.
So che i braccialetti starlight quando si fa festa sono immancabili perché hanno quel gusto anni '90 che per noi 30enni è storia. So che il nostro deejay è stato impeccabile, che abbiamo ballato tantissimo, che abbiamo cantato e urlato, che "Pioli is on fire", - sì, mio marito e il suo branco di amici è milanista - che Gigi D'Ag quanto basta, che c'è stata quell'ignoranza bella che non deve mai mancare, con le cravatte a mo' di bandana in testa e i capelli delle ragazze oramai raccolti in code improbabili, i cocktail finiti per terra e la mia amica che mi reggeva la coda dell'abito ormai lercia.
So che abbiamo dimenticato di fare il discorso che avevamo pensato, che non c'è stato tempo di fare foto con tutti, che fare gli sposi è faticoso ma bellissimo, so che è finito tutto troppo presto, ma davvero questa giornata è diventata realtà? Possiamo ricominciare da capo? - No perché io so che lo rifarei domani. -
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