Il matrimonio di Michele e Licia a Vicenza, Vicenza
Di sera Estate Rosa 4 professionisti
M&L
21 Lug, 2020Il racconto del nostro matrimonio
Fuori dalle righe in toto! Premetto che ho sempre voluto un matrimonio fuori da ogni schema, perciò ho sfruttato il periodo Covid per portare un po' di brio tra tanto grigiore. Infatti festeggiare il nostro matrimonio durante questo periodo non è stata come per molti una spiacevole e forzata fatalità, ma una scelta ben ponderata. Siamo una coppia anticonvenzionale sin da quando ci siamo conosciuti. Tutto è iniziato 8 anni fa, nella nostra terra d'origine, la Puglia, così per gioco, poi ognuno ha preso la sua strada. O meglio io ho preso la mia senza voltarmi indietro, mentre mio marito nonostante facesse la sua vita, per anni mi ha scritto senza mai avere risposta. Finché nel 2018 gli ho mandato io un messaggio per la prima volta in 7 anni e ci siamo "ricongiunti" a distanza di più nazioni (io vivevo in UK e lui in Germania e ogni fine settimana, per mesi, lui il venerdì si metteva in macchina e in 17 ore era da me, per stare insieme meno di una giornata e ripartire per essere al lavoro il lunedì - da premettere in amicizia). Non conoscendo vie di mezzo siamo passati da un rapporto di amicizia direttamente alla convivenza. In un battibaleno mi sono trasferita da lui in Germania e da lì è iniziato un tour infinito di traslochi proprio per rincorrere il mio lavoro. L'idea di sposarci è sorta spontanea già a qualche mese dalla convivenza, ma per una serie infinita di eventi abbiamo rimandato quel giorno. Ad aprile di quest'anno, trasferiti da poco in Veneto, grazie al mio lavoro (infermiera nelle malattie infettive), ho visto quanto passeggeri siamo su questa terra e quanto fragili allo stesso tempo siamo avanti a imprevisti e nuovi cambiamenti, ho riflettuto su quanto la vita sia un dono e vada vissuta appieno ogni giorno per non essere colti di sorpresa mentre si attende "il meglio che deve ancora venire". Il domani non ci appartiene. Così, abbiamo detto perché non far "arrivare il meglio ora" dando una svolta a questo periodo? E così è stato. Abbiamo deciso di sposarci nel comune di Vicenza, l'abbiamo comunicato ai nostri genitori (inizialmente scioccati, ma preparati ai nostri colpi di scena) e abbiamo fissato la data. Proprio per non smentirci, la proposta ufficiale con l'anello è arrivata solo dopo le pubblicazioni, inaspettatamente, mentre eravamo a farci un giro in gondola a Venezia. Con il diamante "quanto una pannocchia" che avevo sempre sognato e il dondolare della gondola che stranamente non mi dava mal di mare. In pochi mesi, senza l'aiuto di nessuno se non di una mia cara amica e collega da lontano, organizzammo il tutto. Il vestito non doveva essere quello tradizionale, lo ordinai online visto che per il lockdown era tutto chiuso, le scarpe dovevano rispecchiarmi, ho sempre odiato i tacchi, anche trucco e parrucco doveva far trasparire la mia semplicità. La sala sarebbe stata la cornice di sfondo adatta a noi e la cosa a cui più tenevo erano le foto, dovevo poterci mettere del mio essendo io per prima appassionata di fotografia. Sapevo già il nostro matrimonio sarebbe stato più che intimo, nonostante la mia famiglia, considerando solo i parenti di primo grado e affini, superi di molto le 200 persone, la sua però non raggiunge i 20. Decidendo di invitare solo i genitori, abbiamo chiesto ai nostri proprietari di casa di farci da testimoni. Fortunatamente, contro ogni previsione (mio padre dopo mesi in rianimazione è sopravvissuto per miracolo al Covid e anche mia madre dopo ne è stata colpita, ma grazie a Dio sono vivi), sono riuscita anche ad avere la presenza dei miei genitori nel giorno più importante della nostra vita. Purtroppo non è stato così per i miei suoceri. In ogni caso, i miei sono arrivati a Vicenza (per la prima volta) la sera prima del nostro matrimonio, dopo essersi persi svariate volte in autostrada e ben 12 ore di viaggio. La notte prima del matrimonio l'ho passata in bianco messaggiando con mio marito che dormiva nell'altra stanza, mentre io ero con mia sorella che scalciava nel sonno. Il giorno delle nostre nozze erano ancora stanchi, tanto da non rendersi conto che fosse già arrivato il fotografo in casa. È stato il caos più totale, io in lacrime mentre mi truccavo da sola, le ciglia che non avevo mai usato che non si attaccavano, il caldo insopportabile, il vestito che era lunghissimo (alla faccia della comodità, andava accorciato ma non me ne ero resa conto prima), i fermagli che non sapevo se fossero ben posizionati sull'acconciatura. I miei nel pallone più di me, mia sorella che non era d'aiuto, insomma un disastro. Io dimenticai anche il bouquet sopra a casa e dovetti aspettare mio padre che me lo riportasse. Meno male, da buona anticonformista, avevo scelto scarpe comode per le nozze (le Superga), così ho potuto correre al comune cercando di recuperare il tempo perso. Dovevamo essere lì alle 16.50 ma finimmo per arrivare alle 17.20, con gli altri sposi che aspettavano la loro cerimonia dopo la nostra, gli impiegati del comune molto alterati, Happy (la nostra "cagnolina" di 30 kg, che ci avrebbe portato le fedi) molto agitata e lo sposo che invece di aspettarmi all'altare me lo ritrovai alla porta e dovemmo percorrere la navata in 3 (con mio padre). Fortunatamente la musica era quella che avevo scelto (Cinema Paradiso col sax per omaggiare mio nonno musicista che è andato via un anno fa) e mentre litigavo col vestito che mi andava sotto le Superga, la stola che mi scendeva, il braccio di mio padre che continuava a muoversi dall'emozione, mio marito dall'altro lato in trans, Happy che saltava ovunque e i miei parenti in videochiamata, finalmente ci sedemmo ed ebbe inizio la cerimonia. Il celebrante era adatto a noi, un tipetto alternativo, molto personaggio, che personalizzò la cerimonia parlando della storia della sala dove stavamo (a dir poco fantastica) e mettendoci a nostro agio nonostante le mille peripezie attraversate, il ritardo, Happy esuberante e i parenti in videochiamata che bisbigliavano. Poi arrivò il momento di farsi portare le fedi e lì altri tre anni per staccare il benedetto cuscino dal collo di Happy che non ne voleva sapere di venir via, tra tremori dati dall'emozione e lei che si muoveva. Ma il momento più toccante fu la lettura delle promesse personali che fecero inaspettatamente commuovere i partecipanti del comune (con tutto il rispetto, non usuale da vedersi quando trattasi di veneti!). All'uscita dal comune dopo il riso che minacciava il mio equilibrio già precario, il diluvio universale. Sposa bagnata sposa fortunata, la scena si ripeteva identica come il giorno delle promesse, prima della cerimonia il caldo che colava il trucco e dopo il nubifragio. Ma tutto è bene quel che finisce bene, perché dopo esserci persi per raggiungere il fotografo a Monte Berico (senza cellulari e contatti), dopo averlo ritrovato e seguito alla "Fast and Furious" per addentrarci nelle campagne vicentine alla ricerca dello scatto del secolo, dopo aver parcheggiato la macchina al ciglio di una super strada attraversandola col rischio di essere investiti, dopo essermi letteralmente rotolata nella natura selvaggia col vestito inzuppato di pioggia e macchiato di terra, riuscimmo finalmente a goderci l'arcobaleno, immortalandolo in scatti unici e imprevisti. Arrivati in sala, nonostante non potemmo più fare gli antipasti a bordo piscina, riuscimmo lì (dopo una cena fantastica, ricca e di ottima qualità, super apprezzata dai presenti) a fare un sensazionale taglio della torta con tanto di ballo a sorpresa preparato con tanta fatica e prove di ore e ore da autodidatti. La sorpresa fu apprezzata, a bordo piscina erano tanti i presenti esterni al matrimonio, ma che contribuirono a renderlo più colorato e vivo. Inaspettatamente mio marito non si perse neanche un passo della coreografia, al mio contrario sempre pronta durante le prove e goffa quel giorno, lui inoltre per un pelo riuscì a non far cadere la giacca (pagata non poco) in acqua e questo per me fu già un grande traguardo. Stanchi ma soddisfatti raggiungemmo poi la suite dove mio marito riuscì a sorprendermi con due calici e una bottiglia, petali di rose ovunque, un bellissimo bouquet e una vasca idromassaggio già pronta ad accoglierci. Il resto potete solo immaginarlo! Volevamo un matrimonio inusuale ed è stato così, ora non aspettiamo altro che avere i video per renderci conto delle gaffe fatte e riderci su più che mai.
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