Il matrimonio di Paolo e Annalisa a San Severo, Foggia

Il racconto del nostro matrimonio

Organizzare questo matrimonio a 800 km di distanza e in cinque mesi e mezzo è stato abbastanza impegnativo, dati gli impegni lavorativi miei e di mio marito. Verso la fine, coniugare la mia cura ai dettagli e le esigenze di ogni fornitore era diventata una corsa contro il tempo. Ma ce l’abbiamo fatta. Sveglia alle 5.30 del mattino, mi sono truccata da sola (non sono una truccatrice, ma avevo fatto dei corsi per prepararmi). Mia madre è entrata in camera da letto nel momento in cui mia sorella stava allacciando il mio vestito dietro la schiena. Come dimenticare lo sguardo di mia madre appena mi ha vista con l’abito addosso e il suo viso si è dipinto di commozione. Commozione che ha trattenuto, ma ben visibile nei suoi occhi e nella sua voce. E poi di lì il turbinio delle foto, l’accoglienza di amici e parenti in casa, l’entrata in chiesa preceduta dalle damigelle e il canone di Palchebel modificato al momento dall’eccellente organista affinché volgesse delicatamente verso la marcia nuziale di Mendelssohn. La chiesa era addobbata con lanterne bianche e cassettine in legno bianche e verticali da cui pendevano tralci di boccioli di orchidee e rose. E poi il ristorante, posto su una collina da cui si vede tutto il golfo di Vasto, il mare e i trabucchi. Il gran buffet degli antipasti in veranda e poi il pranzo nella sala intervallato da danze in cui ballavano proprio tutti, sulle note di un’eccezionale gruppo musicale e di una cantante dalle tonalità nere. Gli amici sono stati fantastici, si sono stretti intorno a noi e ci hanno trasmesso il loro calore tutto il giorno. Siamo arrivati alle 23.30 e la nostra sensazione era che fossero passate un paio d’ore dall’inizio di tutto. Una giornata spettacolare e indimenticabile.