Il matrimonio di Stefano e Anna a Monfalcone, Gorizia
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S&A
09 Set, 2023Il racconto del nostro matrimonio
Trucco, parrucco e vestito: un lavoro di sorellanza
Mi son sempre detta che avere due sorelle femmine (e dotate nelle arti femminili, a differenza mia che metto piastrelle e litigo con gli operai) mi è sempre tornato utile. Quindi quale scelta migliore di affidare a loro due il compito di farmi sentire bella bella in modo assurdo? Qualcuno mi ha detto prima del D-day che avrei fatto meglio a rivolgermi ad una (o più) professioniste e hanno pensato che il mio rifiuto fosse una questione meramente economica.
In realtà ho pensato che una cosa così semplice ci avrebbe unite ancora di più. E ho preferito rischiare un capello fuori posto e un trucco sbagliato che perdermi un’esperienza così dolce e intima (e pure un po’ incasinata con il codazzo di marmocchi dalle manine toccatutto). Ho adorato i pigiami abbinati, la cura nel farmi preparare, lo scandire degli orari, il tostino con la pettinatura mezza fatta.
Comunque essendo loro bravissime hanno fatto un lavoro splendido e impeccabile.
Continua a leggere »D’altronde son loro che hanno avuto la mia faccia davanti per 29/26 anni, non potevo affidarla a persone migliori.
Per il vestito la questione è stata ancora più dolce: mia sorella mi ha regalato il suo vestito, con cui si è sposata tre anni fa. Essendo molto simili fisicamente i lavori per farmelo calzare a pennello non erano molti, più che altro l'ho fatto adattare al mio carattere brioso da una bravissima sarta, che mi ha poi realizzato anche un bellissimo giacchino su misura disegnato da me. Cosa avrei potuto desiderare di più?
L’auto della sposa: il mitico Pandino.
Chi ci conosce sa che la coppia StennA perdura da un bel po’ di tempo. Ad accompagnarci nelle nostre avventure c’era sempre stata lei, la mitica Panda della famiglia del mio NeoMaritino.
Con l’anziana signora abbiamo percorso chilometri e chilometri, cantando perché non c’era l’autoradio, con il finestrino abbassato perché mancava il clima, con le valige sotto i piedi perché mancava lo spazio. La Panda mancava di qualsivoglia grazia o comodità, ma rappresentava la libertà, la voglia di stare insieme, il divertimento, anche solo di vederti parcheggiare senza servosterzo.
Lei ci ha sempre portato dappertutto, in montagna, al mare, a ballare, a fare le frenate sulla neve, a impantanarsi nelle pozzanghere. Sempre affidabile, semplice, vera.
Purtroppo l’anno scorso la vecchia signora ci ha lasciato, e con lei sembrava che si era definitivamente concluso anche un bel pezzo della nostra vita da adolescemi innamorati.
Quindi si, potevo arrivare all’altare con un auto più bella, più elegante e più spettacolare.
Ma no, non avrebbe avuto lo stesso sapore.
Il colore del matrimonio: Welcome to the magentaverse
Il colore del matrimonio lo ha scelto Pantone. Sono una di quelli che ogni dicembre si entusiasma per il colore dell’anno che verrà. Quest’anno in particolare il colore era meraviglioso, forte, dinamico.
E quindi magenta sia.
Ho chiesto anche agli invitati se volevano portare un po’ di quella gioia vibrante con loro e devo dire che il risultato è stato splendido.
E un super plauso a mia madre, che si è fatta prendere decisamente la mano e ha realizzato milioni di addobbi in tema. Dopo Barbie e la penuria di rosa, ci ha pensato mia madre per il magenta.
E si, le scarpe me le sono tinte e decorate da sola: se non trovi il magenta che fa per te, te lo crei.
Viva (il) Magenta!
Il tema del matrimonio: Shabby e Do It Yourself
Come traspare anche precedentemente molte cose di questo matrimonio sono state "fatte in casa". Coinvolgere le amiche, i parenti e la mia famiglia nei preparativi ha creato un'atmosfera di gioia e partecipazione. La location era il prato della casa dei miei genitori, allestito con un bel tendone molto shabby, che risplendeva nella luce del tramonto. Decorazioni semplici e hand made, così come le bomboniere, hanno colorato l'evento rendendolo unico in quanto fatto su misura da noi e per noi.
Ogni aspetto è stato studiato attentamente per dare un significato autentico a cosa stavamo facendo: il porta fedi è stato ricreato da un vecchio libro che abbiamo studiato tra i banchi di scuola dove ci siamo conosciuti, le fedi stesse sono state fatte a mano (da un orafo esperto in questo caso!) utilizzando l'oro di vecchi cimeli non più indossabili delle nostre famiglie. A suggellare il legame con la famiglia mi sono sposata nel Duomo dove si sono sposati i miei nonni, mi ha sposato mio zio, l'altro zio ha suonato al violino la canzone che avevo scelto, accompagnato dagli amici che cantano in coro con me. Le mie sorelle e suo fratello erano i testimoni, i loro figli i paggetti e le damigelle più splendidi.
Ho camminato mano nella mano con il mio compagno, diventato poi mio marito per tutta la giornata: ci siamo divertiti, ci siamo sentiti amati da chi ci circondava, ci siamo amati e ci siamo promessi di farlo per sempre.
Non avrei potuto volere una giornata più perfetta nella sua bucolica e serena semplicità.
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