Il matrimonio di Valentina e Francesco a Catanzaro, Catanzaro

Cerimonia fantastica, intima, calda, avvolgente ed..emozionante! Non ho visto una sola persona non asciugarsi le lacrime, abbiamo smosso anche gli animi più duri! Ma devo ammettere che gran parte del merito lo ha mio marito, che sicuramente col suo fiume di lacrime ha coinvolto anche gli altri. E vogliamo parlare della proposta di matrimonio...durante il matrimonio? Ma neanche ad Hollywood una roba del genere. Durante lo scambio delle promesse, lui mi dedica una poesia subile, "Lo zefiro", magistralmente incisa dalla voce estasiante di un caro amico; dopo di che, complice la nostra dog-sitter fa entrare Prince, il mio carlino nero che a stento cammina e non rotola, con un pacchettino rosso attaccato al collare. Ecco, lì sono crollata anch'io! Il resto lo avete già visto nei film, o forse no: davanti all'altare, davanti ad amici e parenti, due minuti prima di mettermi la fede al dito, lui, mio marito non il cane, che fa? Apre il pacchettino e tira fuori una cosa che abbagliava..un solitario da restare a bocca aperta! E col malloppo in mano si inginocchia davanti al mio sguardo allibito per recitare: Valentina, mi vuoi sposare? Ecco, in quel momento ha rovinato tutti i fidanzati/futuri mariti presenti, ha vinto l'Oscar per miglior sposo di sempre e fatto sì che la mia mascella restasse abbassata per i minuti seguenti. Si è beccato tanti di quegli applausi, misti a risate, che io mi son dovuta poi giustificare, durante le mie promesse, che io però un anello non glielo avevo comprato...se poteva andare bene lo stesso!Scherzi a parte (sì, perchè durante il rito abbiamo anche riso e scherzato oltre a piangere ed emozionarci) è stata tutta una favola.

Il giardino era bagnato, vero, mi avevano avvisato nonchè cercato di convicere a fare il ricevimento dentro. Inutilmente, chiaro. E per fortuna ho vinto io, perchè è stato semplicemente perfetto. Il buffet ci ha permesso di stare tutti insieme, di spostarci da una parte all'altra del grande giardino, godendo della piscina panoramica con le luci colorate, gustando l'ottimo cibo della tenuta. E poi la torta, i fuochi d'artificio, i brindisi che non finivano più, la band, io che dedico una canzone a mio marito, Gabriele Marconi che intrattiene gli ospiti con la sua immensa simpatia. Lo staff di Tenuta Calivello sempre gentile e presente. Insomma, ha piovuto e io ero diventata quello che mai avrei voluto: una sposa isterica. Ma poi è passato e mi sono tramutata nella sposa più felice di sempre.